VideoParade vol. 11

Titolo italiano: VideoParade vol. 11
Titolo originale:

Codice: VK 6011
Durata: 22 minuti
Edizione: Ottobre 1993
Distribuzione: Buena Vista Home Video
Tipologia: Editoriale
Box: Trasparente piccolo in plastica rigida
Messaggio antipirateria: BV Home Video
Intro: Apprendista Stregone
Promo iniziali: VideoParade vol. 12.
Promo finali: Assenti.
Contenuto: La vhs contiene una compilation di tre corti classici realizzati tra il 1936 e il 1942, comprensivi dei loro crediti originali, provenienti dalle serie di Topolino, Pluto e Paperino.

Segni particolari: Nella scheda del precedente volume un’immagine con alcuni colorati pacchi regalo voleva simboleggiare le sorprese che ci avrebbero atteso nell’undicesimo numero della raccolta, ma non anticipava niente di più preciso. Esauriti i cinque portachiavi internazionali dela Disney Legend Collection e dopo alcuni numeri senza particolari gadget in allegato, se escludiamo la riproposizione del copricapo a forma di orecchie del Topo, con il volume n. 11 inizia un’altra miniserie di regali: si tratta delle coloratissime Pennotte Disney con i faccioni dei nostri eroi: in questo volume viene abbinata quella rossa di Topolino (l’unico con il volto rappresentato a tre quarti), ma il consueto filmato iniziale all’interno della vhs ce le mostra tutte e quattro, mentre Natale Ciravolo ci anticipa che nella dodicesima uscita troveremo in abbinamento la Pennotta blu dedicata a Paperino. Guardate che carine!

Non avrete difficoltà a ricordare i tre episodi scelti per comporre questo volume, in quanto si tratta di un terzetto di corti tra i più celebri e divertenti. Come dimenticare Picnic per gli orfanelli del 1936, cartoon presente solo in questa vhs, dove un branco di topolini orfani che rendono a Topolino e Paperino la vita impossibile (il Papero riceverà in dono un bel sandwich con contorno di ape…)? Anche nella serie di Pluto uno degli shorts più conosciuti è Il piccolo Pluto del ’42, nel quale viene introdotta una mini-copia del cucciolone molto simile ai figli già comparsi in Pluto papà, e invece ben diverso dal cagnetto dall’aspetto un po’ weird che apparirà quattro anni dopo ne Il fratellino di Pluto. Ma è il terzo corto ad alzare di parecchio il livello della cassetta: Self control, uno dei primi cartoni della personale serie di Paperino è una risata continua, anche grazie al fantastico doppiaggio italiano anni ’90, con l’immancabile Luca Eliani sul papero e un azzeccatissimo Teo Bellia sullo zio Smiley, il “filosofo” radiofonico che invita a contare fino a dieci prima di arrabbiarsi…
Il picchio protagonista dell’episodio apparirà anche tre anni più tardi in Paperino e la fotografia (presente qui), creando anche in questo caso non pochi problemi al nostro eroe. Segnaliamo da ultimo l’apprezzato doppiaggio italiano della canzoncina iniziale in Picnic con gli orfanelli sicuramente curato da ERMAVILO.

Questo volume cartaceo è un po’ differente, nella struttura, da quelli sin qui analizzati: il comparto delle storie è composto esclusivamente da Sunday Pages (che, lo ricordiamo, sono delle tavole domenicali, cioè pubblicate nei quotidiani di domenica e con il formato di una pagina intera e non come strisce). Le ultime sei Sunday del volume compongono un’unica breve storia intitolata Topolino e il mistero dei cappotti (The Case of the Vanishing Coats); nel presente albo il protagonista riportato nel titolo sarà curiosamente Paperino. Questa brevissima storia, che in Italia come in USA ha visto la luce per la prima volta nel 1935, è stata scritta da Ted Osborne, disegnata da Floyd Gottfredson ed inchiostrata da Ted Thwaites. Passiamo ora alle restanti domenicali: nella prima parte protagonisti indiscussi delle vicende saranno i pestiferi nipotini di Topolino Tip e Tap – in originale Morty e Ferdie – e in una singola tavola il nipote di Minni, Manfred, personaggio quasi sconosciuto; il titolo dato all’insieme, che è anche quello dell’intero libro è Topolino bambinaio. Matite dell’inossidabile Gottfredson, alla sceneggiatura si alterneranno Ted Osborne per le prime diciassette e Merrill De Maris per le restanti sei, agli inchiostri invece Ted Thwaites, tranne in sei casi in cui subentrerà Al Taliaferro. Il protagonista delle restanti tavole domenicali è invece il buon Pluto, le cui avventure sono state realizzate da De Maris e Taliaferro (le prime tre) e Hubie Karp e Bob Grant (le altre sette).

Il saggio di Carlo Chendi è dedicato ancora una volta a Paperino, o meglio ad Un papero di successo ed è a nostro avviso molto interessante soprattutto per il comparto visivo, dato che viene trattato a grandi linee il tema dei corti bellici di Donald e possiamo godere di fantastiche illustrazioni di stampo propagandistico, come il cartellone che recita Look listen speak only to your Post Commander con le due O della parola Look che formano una sorta di occhiali per il nostro Papero. Di stampo anti-nazista, oltre ai cartoon The New Spirit e The Spirit of ’43 (del quale abbiamo parlato qui), è il celeberrimo Der Fuehrer’s Face, che frutterà al personaggio di Paperino un meritatissimo Oscar, il primo ed unico della sua carriera cinematografica, da incorniciare a fianco di altre gloriose nomination. Spazio anche ai lungometraggi che hanno visto protagonista Paperino, come I tre caballeros, e ai cartoon di indirizzo educativo degli anni ’50, quali Paperino nel mondo della matemagica e gli irriverenti corti sugli incidenti a casa e sul luogo di lavoro. In chiusura, oltre a mostrare bellissimi cimeli a tema “paperoso” come orologi e poster – una vera e propria Duckmania! – viene nominata da Chendi anche la serie televisiva Donald Duck Presents, contenitore prevalentemente di shorts andato in onda sul Disney Channel americano a partire dal 1983 per tutto il resto degli anni ’80. Il programma è stato sostituito alla fine del 1992 da un altro contenitore, Donald’s Quack Attack, un anno prima dell’uscita di questo volume, ma curiosamente nell’articolo se ne parla ancora al presente.

Fascetta a due facce, in tutti i sensi: perfetta sul fronte, sconclusionata sul retro. Davanti un grazioso sfondo a “strappo” tendente alle tonalità giallo/rosina e un bellissimo artwork con Topolino e Paperino – con la striscia del berretto rossa? – destinatari di un fiore donatogli da uno degli orfanelli, probabilmente contenente una brutta sorpresa…dietro invece un pastrocchio assurdo, dove il riquadro abbinato a Orphan’s Picnic / Picnic per gli orfanelli è in realtà una scena ricalcata dal remake del ’41 di Spettacolo di beneficenza (va bene che i protagonisti sono sempre gli orfani…), mentre quello posizionato al fianco della didascalia di Pluto Junior / Il piccolo Pluto parrebbe derivare da Pluto trova un amico, nonostante la precisa scena rappresentata non appaia nel cartoon; per Self control invece non è stato inserito alcun riquadro, evitando così un altro eventuale errore.
All’interno della fascetta è impressa una graziosa immagine con Topolino e Minni a braccetto ed abbigliati come ne I favolosi anni di fine secolo, corto che infatti è indicato come presente nel successivo volume della collana, ma incredibilmente questa illustrazione, peraltro decisamente pertinente, alla fine non verrà scelta per il dodicesimo numero della serie, optando per l’ennesimo artwork male abbinato. Ritroveremo comunque l’immagine dell’elegante coppietta nella vhs tedesca Swinging Micky facente parte della collana Cartoon Classics.

Corti presenti e loro edizione italiana:

  • PICNIC PER GLI ORFANELLI (Orphans’ Picnic; 1936) – Topolino
    Paperino: Luca Eliani
    Orfanelli:
    Topolino: Gaetano Varcasia

 

  • IL PICCOLO PLUTO (Pluto Junior; 1942) – Pluto
    Corto presentato nella sua versione originale, poiché non dialogato neanche in origine.

 

  • SELF CONTROL (Self Control; 1938) – Paperino
    Presentatore: Giampiero Albertini
    Zio Smiley: Teo Bellia
    Paperino: Luca Eliani

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