Perri

Titolo italiano: Perri
Titolo originale: Perri

Codice: Cod. 4112
Durata: 74 minuti
Edizione: Febbraio 1986
Distribuzione: Walt Disney Home Video
Tipologia: Noleggio
Box: Bianco grande in plastica morbida
Messaggio antipirateria: Macchina da scrivere – Noleggio
Intro: Spaceship
Promo iniziali: Assenti.
Promo finali: Le pietre preziose Mondadori; Periodici a fumetti Disney Mondadori.
Contenuto: La videocassetta contiene il film cinematografico del 1957 Perri, uscito nelle sale italiane nel dicembre 1958 con abbinato il documentario del ’56 Disneyland USA. Nel nastro è presente il doppiaggio italiano d’epoca, ma non i cartelli italiani.

Segni particolari: Come ormai sapete se avete letto le nostre schede, a partire dall’ottobre del 1985, una volta al mese (saltando solo il dicembre dello stesso anno) la Creazioni Walt Disney mette sul mercato una videocassetta contenente un lungometraggio della serie La natura e le sue meraviglie risalente agli anni ’50: dopo Artico selvaggio, Prateria che scompare e Il leone africano è il turno di qualcosa di leggermente diverso, a cominciare dall’etichetta che gli viene affibbiata: non A True-Life Adventure ma A True-Life Fantasy (Fantasie della natura in italiano), a sottolineare che quello che vedremo non è totalmente reale.
Qui sotto vi mostriamo una delle meravigliose locandine cinematografiche italiane del 1958, anno in cui il lungometraggio uscì nelle nostre sale. Riuscite ad individuare l’errore nei crediti? Nel caso non ci foste riusciti, ve lo sveliamo tra poche righe.

Subito dopo il consueto materiale introduttivo i rossi titoli originali ci introducono la storia di Perri, mentre i successivi crediti snocciolano i nomi di coloro che hanno lavorato al progetto: ritroviamo alcuni aspetti familiari, quali le splendide musiche di Paul Smith, gli effetti speciali di Ub Iwerks e la narrazione di Winston Hibler, che come suo solito partecipa alla scrittura ma stavolta indossa anche le vesti di produttore. La regia è affidata ad una coppia che già aveva collaborato con la Casa del Topo: Ralph Wright, sceneggiatore di alcuni Classici, e N. Paul Kenworthy Jr., nel gruppo dei fotografi per Deserto che vive e La grande prateria (a proposito, tra i fotografi di Perri figura anche il nipote di Walt, Roy Edward Disney), mentre i cartelli ci rivelano un altro aspetto degno di nota: la pellicola è basata su un racconto di Felix Salten, l’autore del romanzo che ha ispirato Bambi, di cui Wright è stato uno degli sceneggiatori e non autore, come indicato erroneamente nella locandina italiana. Il protagonista del quinto Classico Disney trova anche un dovuto omaggio all’interno del film, dove un maestoso cervo viene apostrofato dal narratore come “il re della grande foresta in persona: Bambi”!

Esauriti i crediti, un ultimo cartello si staglia su uno sfondo stellato e cita il passaggio biblico “To everything there is a season, and a time to every purpose under the Heaven…”, recitato nella nostra lingua in “Ogni cosa ha la sua stagione e ogni azione sotto il cielo ha il suo tempo.”. aggiungendo che “Risiede in queste parole la base di ogni legge della natura […].”
In pochi secondi ci accorgiamo quindi di due fondamentali differenze rispetto alle altre True-Life Adventures Feature: l’assenza della classica sequenza animata introduttiva con il pennello che va a dipingere sullo schermo i luoghi dove la vicenda è ambientata e il cambio del narratore italiano, che passa dal cinico e umoristico Emilio Cigoli ad un più clemente Giuseppe Rinaldi (entrambi voci della gloriosa C.D.C.), quasi a volere evidenziare il carattere “speciale” del film rispetto alle altre docu-fiction, tutte sapientemente adattate nella nostra lingua dal Comandante Roberto De Leonardis.

Il sole sorge sulle montagne e la storia ha inizio. Accompagnati da un celestiale brano orchestrato da Carl Brandt e Franklyn Marks, veniamo trasportati in un “giardino segreto poco oltre lo stagno dei castori” che verrà chiamato d’ora in poi cuore di Bosco Selvaggio. Tale ambientazione è in parte fittizia: a parziale spiegazione del termine True-Life Fantasy, gli animali che vediamo sullo schermo vengono ripresi in scenari artificiali e i loro movimenti vengono spesso indotti ai fini della trama; il tutto viene poi mescolato con sequenze di paesaggi reali ripresi dagli operatori presso parchi naturali situati nell’Utah e nel Wyoming. Finito il periodo dell’accoppiamento la fauna mostrata brulica di nuovi nascituri, tra i quali facciamo la conoscenza della protagonista Perri, una precoce scoiattolina parte di una numerosa nidiata. La piccola rimane ben presto orfana (prima di padre, poi dell’intera famiglia) a causa dell’attacco di una martora e dovrà affrontare il problema della sopravvivenza da sola, in mezzo ad un mondo di predatori dove “la morte di alcuni per altri significa vita”. Tra catastrofi naturali e fughe disperate da martore, donnole, linci e uccelli rapaci Perri troverà anche l’aiuto di un suo simile, Porro, che alla fine della vicenda diverrà il suo compagno.

Lo svolgimento della pellicola è quindi ben differente dalle altre True-Life Adventures. Qui infatti abbiamo una vera e propria protagonista attorno alla quale si svolge la trama, anche se nella parte centrale del film viene dedicato il giusto spazio anche agli altri abitanti di Bosco Selvaggio, tralasciando però l’aspetto squisitamente didattico. Menzione a parte merita la lunga ed eccentrica sequenza del sogno onirico di Perri, ambientato in un innevato paesaggio notturno dove candidi animali appaiono e scompaiono magicamente in una bizzarra danza invernale scandita dai versi di una civetta e da un’incalzante brano musicale, tutto totalmente privo di un filo logico.

Il fronte dell’azzurra fascetta è abbellito da una fotografia della protagonista del film. Ma siamo proprio sicuri che si tratti di lei? In realtà la scoiattolina intenta a mangiucchiare una pigna sul ramo di un albero, cercando di memorizzare le varie sequenze della pellicola, sembrerebbe in realtà la mamma di Perri…
Sul retro invece possiamo leggere un altro errore da matita blu: nella sinossi impressa al di sopra di alcune immagini del film, probabilmente scritta da qualcuno che non ha minimamente visionato la pellicola, Perri viene scambiato per uno scoiattolo di sesso maschile e Porro – il cui nome non viene fatto direttamente – per “un’affettuosa compagna”! Inoltre viene indicato il lungometraggio come vincitore di un premio Oscar ma in realtà, nonostante Paul Smith abbia sì ricevuto una nomination per la colonna sonora del film, il riconoscimento corretto è l’Orso d’oro ricevuto al Festival di Berlino del 1958.

Anche Perri, come le altre docu-fiction disneyane, vede la sua trasposizione su carta stampata in un volume della collana La natura e le sue meraviglie, della quale possediamo due diverse stampe: una edita da Arnoldo Mondadori nel 1960, collana curata da Bruno Nardini (a sinistra nella foto, copertina nera) e l’altra pubblicata dal Centro Internazionale del Libro di Firenze, prodotta da Marc Barraud con direzione di Armand A. Bigle (a destra, copertina bianca). Il testo originale è opera di Roy Edward Disney e nel volume Mondadori viene accreditata la traduzione di Ruth Müller.

Entrambi i tomi presentano le medesime e stupende fotografie d’epoca incollate sulle pagine ma i testi, nonostante a prima vista possano sembrare identici, mostrano alcune differenze. Ad esempio, il passaggio del sogno innevato della scoiattolina è parecchio romanzato nel volume edito da Mondadori, con il lungo monologo di una lepre bianca ambasciatrice di un messaggio di mansuetudine rivolto a tutti i predatori del bosco (monologo non presente nel film). Questo lungo passaggio è tranciato di netto nel volume con copertina bianca – dove peraltro il testo è impresso con caratteri molto più grandi – e del soliloquio della lepre resta solo l’espressione “Figli miei…” subito interrotta dalla risata di una gazza che risveglia Perri.
Segnaliamo poi che, come avvenuto per altri volumi della collana, non c’è purtroppo un collegamento diretto tra i passaggi della narrazione e le foto appiccicate a lato, che in entrambe le edizioni rimangono purtroppo molto indietro con la trama rispetto a quanto impresso di fianco.

Ma la scoiattolina non è solo la protagonista della pellicola e dei volumi cartacei appena nominati, ma anche di un Albo d’oro Mondadori e di un adattamento a fumetti pubblicata negli Stati Uniti in ventun tavole domenicali nel corso del 1957. In Italia la storia è stata tradotta solo nel 1988 per essere inserita all’interno del cartonatone Le grandi favole a fumetti (edito sempre da Mondadori), al fianco di versioni a fumetti di Classici quali, tra gli altri, Biancaneve e i sette nani, Pinocchio, Cenerentola e Robin Hood.

Un nuovo volume dedicato a Perri, facente parte della collana Disney Natura verrà editato da Mondadori nel 1975 e una riedizione della videocassetta vedrà la luce nel 1989, al pari delle altre docu-fiction disneyane distribuite per l’home video nel nostro paese. Attualmente il lungometraggio è disponibile in italiano sulla piattaforma di streaming Disney+ e il master non ci è sembrato presentare tagli rispetto a quello della nostra videocassetta.

Edizione italiana:

  • PERRI (Perri; 1957)
    Voce narrante: Giuseppe Rinaldi

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